Monitorare e supportare fino in fondo gli studenti, per accompagnarli nel percorso di crescita
Il ruolo del sistema scolastico e della formazione professionale
“Sono loro che hanno abbandonato la scuola o è la scuola ad aver abbandonato loro?” questa è una delle dichiarazioni senza filtri fatta dal vicedirettore Erminio Salcuni, che mette in primo piano l’importanza e la responsabilità del sistema scolastico di non abbandonare gli studenti e specialmente di “porsi nelle condizioni di incontrarli come persone e non solo come alunni”. L’energico intervento del vicedirettore è avvenuto durante l’incontro plenario del dodici dicembre, riunione nella quella l’assessora Loredana Poli e i vari direttori delle sedi scolastiche coinvolte hanno avuto la possibilità di confrontarsi e analizzare i dati esposti grazie alla dettagliata indagine della professoressa Katia Piccinini dell’UST di Bergamo.
Passare da una logica sommativa a una logica trasformativa
Un cambio di strategia che consiste nel valorizzare e connettere le risorse presenti nel contesto in cui si opera per dotarle di senso e prendersi cura “della parte nascosta dell’iceberg”, come? Promuovendo contesti in cui la relazione è al centro e in cui gli adulti riescano a guardare la realtà attraverso “lenti psicopedagogiche” al fine di incontrare veramente l’alunno. Le conversazioni quotidiane con i ragazzi, anche le chiacchiere alle macchinette del caffè, sono fondamentali per capire cosa sta vivendo lo studente e per cogliere le possibili situazioni da attenzionare. Lo scorso anno è stato implementato il servizio degli sportelli d’ascolto presenti in ABF attraverso l’introduzione di sportelli psicopedagogici che, con quelli C.I.C già presenti, hanno avuto quasi 800 accessi. Nella riunione è inoltre emersa l’importanza del rapporto tra studente e genitore, evidenziando il bisogno di aiutare sia gli uni che gli altri anticipando i tempi d’intervento. L’obiettivo deve essere quello di prevenire situazioni problematiche che col passare del tempo diventano più difficili da gestire. Il Vicedirettore Salcuni afferma: “Riscontriamo una fragilità adulta in modo più evidente rispetto al passato, spesso i genitori faticano a leggere ed a interpretare situazioni comuni ed ordinarie nel rapporto educativo”. Non mancano però iniziative e soluzioni per venire incontro a questa carenza e, tra queste, attività formative rivolte ai docenti, sia in presenza che online, per accrescere le competenze dei formatori anche nell’accompagnare le famiglie.
“Spesso si presta maggiore attenzione alle mancanze, la vera scuola va a scovare opportunità e talenti dove sembrano non esserci e punta sui ragazzi aspettandosi l’inaspettato”
Cosi dichiara Salcuni nella fase conclusiva del suo intervento, sottolineando l’importanza di contesti che sappiano interrogarsi sulle opportunità educative presenti e che rimangano aperti per cogliere ogni possibilità. Citando Neil Postman, mette in guardia dal “commettere l’errore di quel sarto che confezionava un solo tipo di pantalone e, se questo non calzava al cliente, riteneva che il problema fossero le natiche del cliente!”. Flessibilità e personalizzazione sono infatti gli strumenti chiave che ABF, soprattutto grazie ai suoi docenti, mette in campo per contrastare la dispersione scolastica e per promuovere una scuola realmente attenta al singolo.