Un incontro per sensibilizzare i giovani sui disturbi mentali, riconoscerne i primi segnali e combattere lo stigma.

Il 18 e 31 marzo, gli studenti delle classi quarte di Panetteria e Acconciatura hanno partecipato a un incontro educativo sul tema della salute mentale, organizzato dal Progetto Itaca, un’iniziativa gratuita che mira a sensibilizzare gli adolescenti sui disturbi mentali e a fornire loro gli strumenti per riconoscerli tempestivamente.

Progetto Itaca: l’importanza della prevenzione e del supporto psicologico nelle scuole.

Durante l’incontro, la psicologa Cristiana Zanni di Progetto Itaca, affiancata da due volontari, ha stimolato un’interazione diretta con gli studenti, affrontando temi complessi come ansia, depressione, disturbi alimentari, disturbi d’ansia e le sue differenze rispetto all’ansia utile. Gli studenti hanno potuto porre domande, condividere opinioni personali e assistere a testimonianze, creando un ambiente di dialogo aperto e inclusivo.

Cosa succede al nostro cervello in adolescenza?

In adolescenza, il cervello attraversa fasi particolarmente delicate e complesse, caratterizzate da momenti di euforia alternati a sensazioni di inadeguatezza. Questi cambiamenti, pur essendo una parte naturale della crescita, possono rendere difficile per i giovani riconoscere quando il malessere emotivo sta superando il confine tra una fase passeggera e un vero disturbo mentale. È fondamentale imparare a riconoscere i segnali di malessere psichico, poiché la modalità con cui ognuno gestisce lo stress è molto diversa: per alcuni ragazzi può bastare una conversazione o una breve pausa, mentre per altri le emozioni possono diventare così travolgenti da compromettere la loro quotidianità.

Questa differenza è cruciale per distinguere tra disagio adolescenziale temporaneo e un vero disturbo mentale, che è una condizione patologica. La differenza fondamentale tra i due sta nell’intensità, nella durata e nell’impatto che il malessere ha sulla vita quotidiana. Se un malessere passeggero può essere superato con il tempo o con il supporto di amici e familiari, un disturbo mentale richiede un intervento professionale e un percorso di supporto adeguato.

Da cosa dipende il nostro benessere mentale?

La salute psicologica è influenzata da tanti fattori diversi. Alcuni non dipendono da noi, come la genetica o l’ambiente in cui siamo cresciuti. Altri, però, possiamo modificarli: l’alimentazione, l’attività fisica, lo stile di vita e le relazioni che coltiviamo. Anche la qualità dei nostri rapporti sociali fa la differenza: sentirsi supportati aiuta, mentre l’isolamento può peggiorare le cose.

Esistono situazioni che rendono tutto più difficile, come il Minority Stress: chi fa parte di minoranze (LGBT+, neurodivergenti, o persone di diverse etnie) spesso affronta discriminazioni e solitudine, aumentando il rischio di sviluppare disturbi mentali. Il problema? La mancanza di accettazione, che può portare a un profondo senso di inadeguatezza.

Fattori di rischio: cosa può mettere in pericolo la nostra mente?

I fattori di rischio legati alla salute mentale sono molteplici e vari:

  • L’abuso di droghe
  • L’alcool
  • Il gioco d’azzardo
  • La dipendenza da internet
  • I social media e la pornografia.
  • Cyberbullismo
  • Shopping compulsivo
I campanelli d’allarme da riconoscere

Alcuni comportamenti possono indicare un disagio più profondo:

  • Comportamento autolesionistico, la tendenza all’isolamento (incluso il fenomeno degli hikikomori)
  • Disregolazione emotiva, la difficoltà di gestire le proprie emozioni.
  • Variazioni di peso drastiche
  • Dipendenze (che possono emergere come tentativi di controllo o fuga dal malessere psicologico)

Riconoscere questi segnali di rischio e saperli affrontare è essenziale per la prevenzione e la cura.

“Non chiedo aiuto perché devo farcela da solo”

Uno degli ostacoli più grandi nell’affrontare il disagio psicologico è la convinzione che chiedere aiuto sia un segno di debolezza. Durante l’incontro, è stato sottolineato quanto sia fondamentale il valore di aprirsi con persone fidate e professionisti della salute mentale. Parlare con amici, familiari o esperti può aiutare a riconoscere e affrontare il disagio psicologico prima che diventi un problema più grave. Affidarsi a chi ha le competenze giuste permette di ricevere il supporto adeguato per trovare strategie efficaci di gestione dello stress e del malessere.

“Non vado in terapia perché lo psicologo costa troppo”

Un altro mito affrontato durante l’incontro è la credenza che il supporto psicologico sia economicamente inaccessibile, per questo sono stati presentati diversi servizi gratuiti disponibili per i giovani:

  • Ambulatorio UONPIA (Unità Operativa di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza)
  • CPS (Centri Psicosociali per minori di 18 anni)
  • Centri Giovani per ragazzi tra i 16 e i 24 anni

Durante l’incontro, è stata presentata l’app “Ankio nel web”, creata in collaborazione con l’Ospedale di Bergamo e gli studenti universitari. Questa applicazione, innovativa e interattiva, offre informazioni sulla salute mentale in modo accessibile e “pop”, utilizzando film e canzoni per sensibilizzare i giovani.

Prendersi cura della mente: un diritto di tutti

L’incontro di Progetto Itaca ha offerto agli studenti strumenti concreti per riconoscere i disturbi mentali e superare i pregiudizi, dimostrando che chiedere aiuto è un passo di forza, non di debolezza. Se vuoi saperne di più sulle iniziative di prevenzione e supporto, visita il sito di Progetto Itaca e scopri come contribuire a diffondere una consapevolezza della salute mentale. Perché prendersi cura della mente è un diritto di tutti, e insieme possiamo rendere questo messaggio sempre più forte.