In occasione della Giornata della Memoria, le sedi di ABF hanno organizzato una serie di attività per commemorare le vittime dell’Olocausto.

Facciamo nostra la verità, per non dimenticare mai

Presso le diverse sedi di ABF gli allievi hanno partecipato a una serie di iniziative volte a commemorare le vittime della Shoah, riflettere sul passato e approfondire il significato della memoria collettiva.

Ogni proposta è stata pensata per coinvolgere gli studenti e aprire un dialogo attraverso letture, film, incontri e momenti di condivisione.

La memoria oltre le parole

Presso la sede di Almenno, gli allievi hanno riflettuto sul tema della memoria attraverso il linguaggio artistico, poetico e visivo:

  • L’arte come strumento di memoria
    Partendo dalla frase di Adorno “Dopo Auschwitz non è possibile scrivere poesie”, gli studenti hanno riflettuto sul ruolo dell’arte e della poesia nella rappresentazione della sofferenza umana. Divisi in coppie, hanno realizzato una ricerca sulla rappresentazione della Shoah (pittura, scultura, installazioni, musei) per poi avviare la creazione di un padlet, una mostra virtuale destinata a custodire la memoria.
  • La poesia come custode della memoria
    Attraverso l’analisi della poesia “Fuga di morte” di Paul Celan, gli studenti hanno esplorato la funzione della poesia nel raccontare l’indicibile. La struttura musicale e le immagini forti del testo hanno stimolato riflessioni profonde, con connessioni al contesto storico e a un video condiviso durante la lezione.
  • Intervista a Liliana Segre
    Gli studenti hanno approfondito la figura di Liliana Segre, analizzando i punti salienti del suo racconto, le origini dell’antisemitismo e il significato della Giornata della Memoria, istituita ufficialmente soltanto il 20 luglio del 2000. La discussione ha evidenziato il lungo silenzio che ha circondato la Shoah e il bisogno urgente di combattere l’indifferenza e il negazionismo.
“Hurbinek, il bambino senza nome”

Alcune classi della sede di Trescore si sono immerse nella lettura di uno dei testi più intensi di Primo Levi, “Hurbinek, il bambino senza nome“. Questo momento di lettura è stato seguito da un confronto, durante il quale gli allievi hanno riflettuto sul significato della memoria, sulla perdita dell’umanità e sull’importanza di non dimenticare le vittime.

La Shoah attraverso il cinema

Presso la sede di Bergamo, Treviglio, Curno e Clusone sono stati proposti diversi film e documentari nelle classi.

In particolare, a Clusone nella classe 1^ graB è stato proiettato il cortometraggio animato “La stella di Andra e Tati“, che narra la vera storia delle sorelle Alessandra e Tatiana Bucci, deportate ad Auschwitz nel 1944, all’età di 4 e 6 anni. La classe 3^ graB ha guardato il docufilm “Figli del destino”, che intreccia la storia di quattro bambini italiani ebrei con le loro testimonianze dirette: Liliana Segre, Tullio Foà, Lia Levi e Guido Cava, vittime delle leggi razziali fasciste del 1938.

Le origini dell’antisemitismo

Le classi quarte della sede di Albino hanno partecipato a una conferenza dal titolo “Le origini dell’antisemitismo”, preparata e condotta da Rosella Ferrari, guida turistica ed esperta d’arte. Attraverso un percorso ricco di immagini e contenuti multimediali, gli allievi hanno potuto approfondire il tema della nascita ed evoluzione dell’odio razziale attraverso testi storici, opere d’arte, manifesti di propaganda e documenti dei campi di concentramento.

Ciò che più ha colpito gli studenti è stato il racconto personale di Rosella, che ha condiviso con loro il racconto dei suoi viaggi nei luoghi dello sterminio e nei campi di concentramento, vissuti in parte al fianco di Shlomo Venezia, un sopravvissuto di Auschwitz.

Intervista a Liliana Segre

A Trescore, San Giovanni Bianco e Almenno alcune classi si sono collegate per seguire l’intervista di Liliana Segre, trasmessa online dalla Fondazione Memoriale della Shoah di Milano. In un dialogo con Marco Vigevani, presidente del comitato Eventi Memoriale della Shoah, Liliana Segre affronta il futuro della Memoria, il suo senso e le evoluzioni, anche alla luce degli ultimi anni. La senatrice Segre ha sottolineato l’importanza di trasmettere la verità alle nuove generazioni affinché la Shoah non diventi “una riga nei libri di storia”.

Ricordare per costruire il futuro

Le attività svolte in tutte le sedi di ABF dimostrano l’importanza di commemorare il passato, mantenere viva la memoria, fare propria la verità e a preservarla.

Ricordare significa imparare dal passato, interrogarsi sul presente e impegnarsi per costruire una società capace di riconoscere e combattere ogni forma di odio e indifferenza.