Quante volte, negli ultimi anni, celebrando gli anniversari del Novecento, ci siamo ripetuti che non sarebbe mai più dovuto accadere qualcosa di simile?
Oggi, che abbiamo davanti agli occhi le immagini tragiche provenienti dall’Ucraina, non sappiamo come rispondere. Nessuno avrebbe immaginato che la guerra nel 2022 sarebbe potuta essere in Europa. A meno di 24 ore di macchina dalle nostre case.
Come è possibile?
Trovare una risposta è più che mai complesso.
L’unica che riusciamo a darci sta nei gesti dei nostri studenti che spontaneamente si sono organizzati per “gridare” il loro no.
Desideriamo raccontarvi alcune di queste iniziative, che affiancheranno il lavoro di approfondimento portato avanti dai docenti sulla guerra e sul ritrovarsi improvvisamente a dover scappare e ad essere rifugiati.
“No alla guerra Ucraina – Russia”, questa è la scritta esposta all’ingresso di ABF, in segno di solidarietà e vicinanza al popolo ucraino. I ragazzi si sono dimostrati fin da subito sensibili e attenti alla delicata situazione relativa al conflitto.
Alcuni di loro, citando l’articolo 11 della nostra Costituzione, affermano in modo deciso che:
L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
Articolo 11 della Costituzione
Un mezzo semplice, potente e chiaro: le parole.
Il nostro Paese non vuole mai più scegliere la guerra. Tutti noi dobbiamo, ogni giorno, scegliere la pace.
Dal 24 Febbraio 2022, giorno dello scoppio della guerra, i docenti hanno trattato il tema con i ragazzi, stimolando riflessioni e pareri personali, creando quindi un dialogo reciproco.
Non solo sono state date informazioni a livello storico – sociale ma si è dato spazio alle emozioni, alla veicolazione di valori quali rispetto, senso della vita, dignità, diritti umani e molti altri che gli studenti sono stati in grado di esprimere.
Di loro iniziativa, hanno avanzato la proposta di una colletta per l’acquisto di beni di prima necessità, che abbiamo accolto con grande piacere. Sono stati posizionati diversi cartoni in cui i ragazzi possono e potranno mettere beni di prima necessità, prodotti per l’igiene personale, vestiti da adulto o da bambino e medicinali. Il tutto sarà donato ad associazioni preposte all’invio di questi beni alla popolazione ucraina.
La voglia di essere d’aiuto dei nostri alunni è davvero molta. Hanno infatti proposto ad ogni settore di contribuire attraverso attività solidali per garantire anche un sostegno economico. Ecco alcuni esempi:
- I corsi del settore alimentare si mobilitano per realizzare e vendere prodotti di pasticceria, panetteria e cucina ad un prezzo simbolico;
- Gli studenti di estetica ed acconciatura effettuano servizi di manicure e piega al personale interno;
- Il settore della moda sta creando pochette e fermagli per capelli;
- Il settore di riparazione veicoli realizza uno striscione che sarà appeso sul cancello con la scritta “No war” e il simbolo della pace;
- Carrozzeria ha scelto di decorare un cofano di un’auto: il profilo di Città Alta da cui sbuca il simbolo della pace come fosse un sole;
- Il settore elettrico prepara un pannello di legno dove verrà scritto il ritornello della canzone “Zombie”, colonna sonora ricorrente in molti video sul conflitto postati sui social in questi giorni;
- Il settore informatico, infine, realizza dei volantini per promuovere tutte le attività sopracitate in modo da raggiungere un pubblico più vasto possibile.
Tutti i ricavati delle attività svolte dai settori verranno devoluti alla Croce Rossa Italiana e altre associazioni di volontariato, che forniranno beni di prima necessità al paese ucraino.
Inoltre, la mattina di Lunedì 11 Aprile è stato organizzato dalle sedi ABF presso il Centro Sportivo Italiano di Bergamo un torneo di pallavolo e calcetto a pagamento. Parteciperanno al torneo alcuni dei ragazzi di ciascuna delle sedi.
Il ricavato verrà devoluto alla Caritas che, sostenuta dal Comune di Bergamo, aiuta attivamente la popolazione ucraina.
In questo scenario tragico, desideriamo condividere con voi tutte queste iniziative, nate dalla volontà dei nostri ragazzi, giovani d’oggi e adulti di domani. E’ proprio la loro mobilitazione e la loro reazione alla guerra che ci dona speranza per il futuro.
Scopri quali attività ha svolto nello specifico la sede ABF di Clusone.