“Slow Food pone al centro delle sue strategie la difesa della biodiversità.
La biodiversità è la natura stessa: dal livello più semplice (geni), alle specie animali e vegetali, fino ai livelli più complessi (ecosistemi). Ed è la nostra assicurazione sul futuro: un sistema basato su un numero ristretto di varietà, infatti, è molto fragile. Slow Food dedica un’attenzione particolare alla biodiversità alimentare, una risorsa fondamentale per nutrire il pianeta e la sua popolazione in costante crescita. Il progetto principale per catalogare la biodiversità alimentare che rischia di scomparire è l’Arca del Gusto” *
*Manifesto di Slow Food per l’educazione
Dopo gli interventi didattici in classe da parte di Slow Food, i ragazzi hanno cercato di discutere su quali siano i problemi per la conservazione della biodiversità. Tra i tanti fattori quello rappresentato dall’introduzione nell’ambiente di organismi geneticamente modificati (OGM), ha dato vita ad un acceso dibattito in classe. Abbiamo capito che la conservazione della biodiversità è un problema complesso sia perché le conoscenze relative alla biologia e all’ecologia delle singole specie e alle interazioni tra di esse e con l’ambiente in cui vivono sono spesso scarse, (e difficili da capire soprattutto per i ragazzi) sia perché la biodiversità si trova al centro di una molteplicità di interessi economici diversi. Tuttavia, crediamo fermamente che sia l’unica strada percorribile per garantire la persistenza della vita sul nostro pianeta.
Slow Food ci ha proposto varie iniziative relative al tema della biodiversità agro-alimentare, che proseguiranno anche alla fine del progetto “Bio.divers@Mente”, tra le quali il progetto “Arca del Gusto”. La domanda è cosa lega il territorio al cibo? E alla biodiversità agro-alimentare di un luogo?
I ragazzi si impegneranno alla mappatura dei territori e dei prodotti locali, per quanto possibile, iniziando dalle valli vicino alla scuola, per raccogliere dati essenziali in modo da capire come intervenire concretamente per risolvere almeno un aspetto del problema.
Ecco alcuni momenti dell’attività formativa fuori e dentro la classe