ABF, Caritas e alcuni supermercati del territorio insieme per aiutare le persone in difficoltà
La situazione Covid-19 ha quasi raddoppiato il numero di famiglie in condizione di povertà. A gennaio 2021 Don Gabriele Corvetta della diocesi di Fara Gera d’Adda, in collaborazione con la Caritas Decanale di Treviglio ha attivato un progetto di recupero delle derrate alimentari. Le classi del settore alimentare di ABF Treviglio si impegnano nella trasformazione delle materie prime in piatti pronti da essere serviti in modo da aiutare le persone in difficoltà.
Il progetto
La Caritas Decanale di Treviglio, che raccoglie le Comunità pastorali di Treviglio, Castel Rozzone, Fara Gera d’Adda, Canonica d’Adda e Pontirolo Nuovo, ritira dai negozianti e supermercati del territorio generi alimentari in eccedenza o prossimi alla scadenza. Una volta a settimana la Caritas consegna ad ABF la materia prima, come: farina, cipolle, patate, marmellate e latte. Gli studenti e i docenti si impegnano nella trasformazione dei prodotti in piatti pronti da essere serviti. Dopo aver ritirato le pietanze, i volontari della Caritas li servono alla mensa “Quercia di Mamre” di Treviglio.
Le classi che inizialmente portavano avanti il progetto erano quelle coordinate dallo chef Alessandro Pirastu, ma la funzionalità dell’iniziativa ha permesso al docente di estenderlo, facendo partecipare anche i corsi di Panificazione e Pasticceria e di Addetto Sala Bar. Infatti, oltre a piatti, come crespelle o minestroni, vengono sfornati dai ragazzi anche torte e biscotti.
I negozianti e i supermercati che collaborano all’iniziativa sono i seguenti:
- ALDI di Dalmine
- Bennet di Vaprio d’Adda
- Eurofrutta di Treviglio
- LIDL di Dalmine
- LIDL di Osio Sotto
- LIDL di Treviglio
- Panificio Cazzaniga di Canonica
Che cosa pensano gli studenti del progetto?
“Le derrate alimentari in scadenza che ci consegna la Caritas, ci hanno dato l’opportunità di impegnarci nella ricerca di idee in modo da ridare vita a materie che verrebbero buttate” Sara 2^C
“Sono fiero di me stesso, perchè le mie preparazioni saranno donate” Gabriele 1^C
“Il poter aiutare gli altri mi fa stare bene. Sarebbe bello introdurre questa iniziativa anche a livello più ampio” Alessio, 3^C
“Il progetto con Caritas mi ha aiutato ad allargare i miei orizzonti verso una realtà differente rispetto alla mia normalità. Ogni elemento è importante nel suo piccolo” Sofia 4^C
“É soddisfacente cucinare per chi non ne ha la possibilità, soprattutto se i piatti preparati piacciono” Samuele, 2^C
“É gratificante sapere che grazie alla mia passione, posso aiutare gli altri” Michael, 2^C
L’etica alimentare a scuola
La FAO dichiara che 842 milioni di persone soffrono la sottoalimentazione cronica. La malnutrizione uccide il 50 per cento dei bambini sotto ai 5 anni, 3 milioni di decessi ogni anno, soprattutto nei paesi poveri. Gli sprechi alimentari dei soli paesi ricchi ammontano a 1,3 miliardi di tonnellate di cibo l’anno, i cui costi economici e ambientali gravano sul futuro di tutto il pianeta. “Parlare ai nostri ragazzi di etica alimentare è importante per sensibilizzarli e renderli consumatori consapevoli; la capacità di ridurre gli sprechi in cucina e, allo stesso tempo, l’opportunità di aiutare le persone più bisognose rappresentano elementi chiave del nostro lavoro di educatori“, dice lo chef Alessandro Pirastu.
Lo scopo del progetto è promuovere tra i giovani la cultura della solidarietà e favorire una campagna contro lo spreco alimentare. “Questo progetto permette ai nostri ragazzi di sviluppare competenze tecniche e dare un contributo a chi si trova in condizione di bisogno, soprattutto nel momento storico che stiamo vivendo. Un percorso formativo completo deve fornire agli studenti professionalità tecniche e sociali“, aggiunge il Direttore della sede ABF di Treviglio, Davide Finazzi.
“Le mani che aiutano sono più sante delle labbra che pregano” (Robert Green Ingersoll)